Latest

Belen in bikini è esplosiva alla 34esima settimana

Le piace definirsi una “mamacita”. Seduta a bordo piscina con un bikini che fatica a contenere le sue forme prorompenti, Belen Rodriguez posa con il suo pancione di 34 settimane. Con lei in vacanza ci sono Antonino Spinalbese e il primogenito Santiago che si diverte a sguazzare in acqua con gli amici. La showgirl è felice e non sta più nella pelle, innamorata dei suoi uomini e della piccola Luna Marie che porta in grembo.

054710145-b0fb89e2-20c5-49e9-9534-65032f48ed54

Un tripudio di forme esplosive e materne in ogni scatto. Belen non perde occasione per farsi fotografare con il ventre lievitato e nudo in bella vista. Sta vivendo questa maternità con una gioia incontenibile. I due pezzi striminziti faticano a nascondere scorci intriganti di pelle nuda e Belen sfoggia con orgoglio il suo nuovo corpo materno.

Scatta immagini di continuo al suo Antonino, innamorata persa dell’uomo che la renderà madre per la seconda volta. Condividono ogni attimo di questa dolce attesa e insieme non vedono l’ora di poter stringere tra le braccia la bimba che aspettano. Diventerà mamma tra poche settimane, intanto la Rodriguez si lascia coccolare da Spinalbese e accarezza il suo pancione dedicando parole dolci alla piccolina.

Denise Pipitone, la rivelazione choc a Storie Italiane dell’ex pm: «Ho trovato anche sua figlia, sono certa che lei sia viva»

«Ho la certezza che Denise Pipitone sia viva e l’ho individuata». A Storie Italiane l’ex pm Maria Angioni rilascia in diretta una dichiarazione ‘bomba’ che apre una nuova pista e riaccende le speranze.

6021409_1040_denise_pipitone_storie_italiane_ex_pm_certa_che_sia_viva_individuato_figlia

Angioni si è occupata in passato del caso e ha preso a cuore la vicenda della bambina scomparsa a Mazara Del Vallo 17 anni fa. Non essendo più incaricata ha continuato a indagare e ora ha portato nuovi elementi sul tavolo della procura e del legale di Piera Maggio. Questa persona è ormai una donna e ha anche una figlia.

Loredana Bertè, il dramma a Verissimo: «Mi ha chiuso in un appartamento scannatoio e mi ha riempito di botte». Toffanin senza parole

Loredana Bertè, il dramma a Verissimo: «Mi ha chiuso in un appartamento scannatoio e mi ha riempito di botte». Toffanin senza parole. Oggi a Verissimo – Le storie, l’intervista commovente a Loredana Bertè, che ha raccontato un momento molto duro della sua vita.

Loredana-Bertè-violentata-a-17-anni

«Io sono stata violentata a 16 anni – ha raccontato -. Io facevo le serate con le mie colleghe. Ero l’unica vergine del gruppo. Un ragazzo per un mese mi portò le rose ogni sera. Una sera accettai l’invito e andai a bere qualcosa, ma mi portò in un appartamento scannatoio. Quando ho sentito che chiudeva la porte a chiave, mi sono spaventata. Mi ha riempito di botte, mi ha violentata. Sono riuscita a scappare con i vestiti strappati. Un taxi mi ha preso e portato in ospedale. Per anni non mi sono fatta avvicinare da nessuno, ero traumatizzata».

Poi, Loredana Bertè parla anche dell’amore con Adriano Panatta: «Fu un colpo di fulmine. Ci siamo innamorati all’istante. Ma dopo tre mesi che ci siamo lasciati, si è sposato con Rosaria. L’ho scoperto dal giornale, mentre tornavo dal Kenya. È stato uno choc, ma ora sono molto amica con sua moglie».

Stefano Accorsi, il dolore segreto a Verissimo: «È stato angosciante, sono stato in terapia…». Toffanin commossa

Stefano Accorsi, il dolore segreto a Verissimo: «È stato angosciante, sono stato in terapia…». Silvia Toffanin commossa. Oggi, l’attore bolognese è stato ospite nel salotto di Canale 5 e si è raccontato a cuore aperto, tra carriera e vita privata.

Stefano Accorsi inizia parlando della sua infanzia: «I miei genitori ero molto avventurosi, facevamo spesso campeggio, tanti amici. Una bella infanzia. L’adolescenza è stata più dura, ho sbagliato liceo. Ho fatto lo scientifico e mi hanno bocciato. È stato uno choc, una doccia fredda. Poi mi sono ripreso e mi sono ricordato della passione per la recitazione. Da lì mi andai a informare in una scuola di teatro. Poi, lessi un articolo in cui Pupi Avati cercava due attori e mi prese».

foto_stefano_accorsi

Continua l’attore: «Con L’ultimo bacio mi è cambiata la vita. Il successo ti cambia il quotidiano. Sei guardato, invece di guardare. Non riuscivo a trovare uno spazio in cui nascondermi. È stato un po’ angosciante, sono scappato a Parigi. Sono partito per quattro mesi. Poi mi sono fidanzato con Laetitia Casta e sono rimasto per nove anni. Ho fatto terapia, è molto interessante. È un dialogo che mi ha aiutato molto, anche a rendermi conto che mi ero dedicato molto alla professione e poco a me stesso. Prima nei problemi vedevo dei problemi, a un certo punto i problemi li ho iniziati a vedere come opportunità».

Stefano Accorsi si emoziona poi parlando della moglie Bianca Vitali: «Coltiva sempre l’aspetto costruttivo delle cose e ridiamo tantissimo insieme. Siamo diventati genitori. Il mio figlio maggiore nato in Francia vive con noi e i due piccoli nati dall’amore con Bianca. Siamo una bella famiglia allargata. C’è una certa differenza di età tra noi, ma non le abbiamo mai dato importanza. Ci abbiamo riso».

Lino Banfi: «“Porca pu**ena” lo slogan di Euro 2020. Immobile e Insigne mi hanno commosso. A Mancini ho svelato il segreto del 5-5-5»

«Per me quel “porca puttena” gridato da Immobile e Insigne è come un David di Donatello. Mi sono commosso. E non è detto che non diventi lo slogan degli europei. Pensate che gli europei finiscono l’11 luglio che è il giorno del mio compleanno, quindi se vincono devono venire a farmi gli auguri. Ne faccio 85, che si fanno una volta sola». Lino Banfi racconta così all’Adnkronos l’emozione provata ieri quando i due giocatori della Nazionale hanno esultato dopo il gol citando la frase da lui suggerita.

6018151_1140_immobile_banfi_porca_puttena_200

Tutto è nato da un video di incoraggiamento inviato dall’attore a Giorgio Chiellini ma indirizzato a tutta la squadra e al ct Mancini: «Giovedì, alla vigilia della partita, ho mandato un mio video a Chiellini, che conosco da molto tempo, per caricare i ragazzi e il Ct, chiedendo di farlo vedere a tutti. Nel video dicevo a Mancini: ‘mister, mi raccomando Spinazzola – Immobile. E quando arriva il gol devi far dire al ragazzo ‘porca puttena». E così è andata«, racconta divertito Banfi. Nel video, Banfi faceva riferimento anche al personaggio cult Oronzo Canà, che nel film “L’allenatore nel pallone” parlava di Bizona e di schema 5-5-5: «Gli ho detto di affidarsi al 5-5-5 e gli ho spiegato cos’è davvero: 5 cozze pelose, 5 polipetti e 5 “allievi”, che in Puglia sono le seppioline piccole. ‘Mettete tutto insieme e vi fate la zuppetta alla porca puttena che dà la carica giustà. Chielini mi ha risposto “faremo come dici tu”. Poi mi è stato raccontato che ieri mattina il mister ha messo il video sullo schermo grande per vederlo tutti insieme, tra le risate dei giocatori».

Antonio Di Fazio, i verbali choc delle ragazze: «Sequestrate per settimane, come in un film dell’orrore»

Spuntano i verbali delle due ragazze che accusano Antonio Di Fazio, imprenditore in carcere da venerdì con l’accusa di aver narcotizzato e violentato una giovane di 21 anni (ma ci sarebbero altre donne cadute nella sua trappola). Le due presuente vittime, sentite ieri dai pm di Milano, hanno raccontato di essere state sequestrate per «giorni» o addirittura «settimane»: dai verbali delle due ragazze (anche una terza ieri ha parlato coi pm) emergerebbero racconti descritti come da «film dell’orrore».

download (17)

Le tre giovani avrebbero descritto sempre lo stesso «modus operandi» da parte di Di Fazio, ossia l’invito in azienda e a casa con l’offerta di uno stage formativo e poi la narcotizzazione con tranquillanti sciolti nelle bevande e infine gli abusi e le fotografie. Due delle giovani, studentesse dalla vita ‘ordinaria’ alla ricerca di un impiego, hanno descritto, in particolare, di essere state tenute sotto sequestro anche per diversi giorni, addirittura «settimane», è stato chiarito dagli inquirenti, perché erano state drogate con le benzodiazepine e versavano, poi, in uno stato di «soggezione psicologica», perché avevano paura di quell’uomo. L’imprenditore, usando dosi massicce di tranquillanti, aveva l’obiettivo anche di cancellare tutti i loro ricordi.

Una terza ragazza, da quanto si è saputo, sarebbe riuscita a sfuggire prima dal suo aguzzino, mentre la 21enne, la cui denuncia nei mesi scorsi ha portato all’arresto quattro giorni fa dopo le indagini dei carabinieri, rimase in balia di Di Fazio dal tardo pomeriggio fino a dopo mezzanotte. Investigatori e inquirenti, nel frattempo, stanno già raccogliendo riscontri utili a confermare i racconti delle giovani, mentre altre ragazze hanno già contattato gli investigatori e sarebbero pronte anche loro a denunciare. Si indaga, intanto, anche su una presunta «rete» di complici che potrebbero aver aiutato il manager ad avvicinare le studentesse e il sospetto di chi indaga è che pure altre persone potrebbero aver preso parte agli abusi.

Funivia del Mottarone, i fidanzati Alessandro e Silvia morti nell’incidente: avevano 29 e 27 anni

Ci sono anche due fidanzati di Varese tra le 14 vittime del tragico incidente della funivia del Mottarone. Alessandro Merlo, 29 anni, e Silvia Malnati, 27, amavano la vita all’aria aperta e a contatto con la natura e forse per loro era la prima gita fuori porta dopo diversi mesi di restrizioni.

5978355_2043_funivia_mottarone_alessandro_merlo_silvia_malnati_fidanzati_morti

Silvia Malnati era impiegata nel negozio di cosmetica «Kiko» a Milano. Appassionati di natura, mare e montagna, erano partiti insieme per una gita fuori porta, forse la prima al termine del lungo anno di privazioni ed avevano scelto la montagna che si erge tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta.

Davide Galimberti, sindaco di Varese, ha espresso così il proprio dolore per la tragedia che ha colpito due giovani concittadini: «Non ci sono parole, è una domenica tragica e c’è solo un profondo dolore per tutte le vittime. Anche la nostra comunità è in lutto e si stringe intorno alle famiglie dei due giovani scomparsi. Queste cose davvero non devono accadere e lasciano senza parole. Sia fatta al più presto luce sulle cause della tragedia».

Ufo, Obama non ha dubbi sull’ultimo video: «Gli oggetti volanti non identificati esistono e vanno presi sul serio, ecco perché»

«Gli Ufo esistono». Parola di Barack Obama, secondo cui si tratta di un fenomeno che «va preso sul serio». Gli oggetti non identificati sono un tema che continua a suscitare interesse negli Stati Uniti, e l’ex presidente americano ne ha parlato durante un’apparizione al ‘Late Late Show’, condotto da James Corden su Cbs News. Obama prima ha fatto un pò di ironia sulla questione, affermando con il sorriso: «La verità è che quando sono entrato in carica ho chiesto: ‘Va bene, c’è un laboratorio da qualche parte dove teniamo esemplari di alieni e astronavi?’ La risposta è stata ‘nò».

3b2932d0-1836-4cea-a8ce-b6908dc489ad

Poi, però, ha precisato: «Ciò che è vero, e su questo sono serio, è che ci sono filmati e registrazioni di oggetti nei cieli che non sappiamo esattamente cosa siano. Non possiamo spiegare le loro traiettorie, non si muovevano con uno schema facilmente spiegabile». Quindi, ha aggiunto, «penso che la gente prenda sul serio il tentativo di indagare e capire di cosa si tratta. Ma oggi non ho nulla da riferirti». A risvegliare l’attenzione sul fenomeno è stato un nuovo video datato 2019 e girato da un aereo della Marina militare americana, in cui si vede un oggetto non identificato che vola poco sopra l’Oceano al largo della costa di San Diego, in California, prima di immergersi nell’acqua.

Il filmato è stato divulgato dal documentarista Jeremy Corbell, che lo ha condiviso su Instagram, e il Pentagono ha successivamente confermato la legittimità di foto e video. La divisione della Difesa che si occupa dei fenomeni aerei non identificati ha fatto sapere, tramite la portavoce Sue Gough, che il filmato è incluso negli «esami in corso» della task force, creata nell’agosto scorso per indagare sugli avvistamenti degli ufo da parte dei militari Usa. «Posso confermare che il video è stato effettivamente girato dal personale della Marina e che sulle immagini sono in corso delle indagini», ha continuato Gough. Il mese prossimo, intanto, l’ufficio del direttore del National Intelligence e quello del segretario alla Difesa forniranno alle commissioni dei servizi armati e dell’intelligence del Congresso un rapporto non classificato sui ‘fenomeni aerei non identificati’. Il dossier è stato richiesto dall’ex presidente Donald Trump, e inserito (pur non avendo nulla a che fare con l’argomento) nel pacchetto da 2.000 miliardi di dollari per la lotta al covid approvato nel dicembre scorso dal Congresso.

Incidente a Ciao Darwin, quattro persone rischiano il processo dopo che un concorrente è rimasto paralizzato

Quattro persone rischiano un processo dopo l’incidente a Ciao Darwin che ha reso invalido un concorrente. I fatti risalgono al 2019 quando un uomo è rimasto gravemente ferito durante il gioco della trasmissione con dei rulli scivolosi.

cioa-darwin-2

Gabriele Marchetti, di 56 anni, rimase vittima di una brutta caduta durante le registrazioni di una puntata del programma. L’uomo venne subito trasportato al Policlinico Umberto I di Roma e poi trasferito alla Fondazione Santa Lucia per dare inizio al percorso di riabilitazione. Da subito Bonolis si è detto dispiaciuto per il concorrente e per la sua famiglia, spiegando di aver monitorato da subito la situazione e di aver fatto il possibile per dare un soccorso immediato.

Ora però 4 persone rischiano il processo con l’accusa di lesioni personali gravissime. Si tratta di rappresentati della società Rti, produttrice della trasmissione di Canale 5, il titolare della società produttrice dell’attrezzatura utilizzata per il gioco e la titolare della società che doveva selezionare i concorrenti del programma.

Tokyo 2020, chi è Jessica Rossi: portabandiera azzurra ai Giochi

Ha cominciato a tirare sin da bambina, e da allora non si è più fermata: Jessica Rossi è stata scelta dal Coni come portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Figlia d’arte, suo padre è stato a sua volta tiratore e campione italiano, Jessica Rossi è una sportiva che negli anni ha dimostrato di che pasta è fatta. E non è tutto: l’azzurra già una volta è stata portabandiera dell’Italia. Anche se in quel caso non si trattava delle Olimpiadi: di seguito la biografia della tiratrice.

x5972181_1503_viviani_rossi_tokyo_3_.jpg.pagespeed.ic.ldbXT7L5I8

Chi è
Classe 1992, Jessica Rossi è figlia di Ivan Rossi. Che, attualmente, gareggia ancora nei Master della Fossa olimpica, specialità in cui Jessica ha vinto la medaglia d’oro all’Olimpiade di Londra 2012, stabilendo il record del mondo con 99 piattelli colpiti su 100. Tre anni prima, nel 2009, appena 17enne, aveva stabilito un altro primato facebdo il “triplete” e vincendo campionati italiani, europei e mondiali. Il titolo iridato l’ha poi vinto altre due volte, nel 2013 e nel 2017. Vanta anche altri 4 ori europei. Dell’Italia era già stata portabandiera ai Giochi del Mediterraneo del 2013, in cui poi vinse la sua gara.