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Lorella Cuccarini, confessione a Verissimo: «Mi è stato detto di aver pugnalato alle spalle un collega, ma la verità è un’altra»

Lorella Cuccarini ospite a Verissimo racconta dei suoi 35 anni di carriera. La ballerina e presentatrice televisiva spiega di essere molto felice del traguardo raggiunto: «Mi sono divertita tanto nel mio lavoro e spero di continuare a farlo. Ho sempre sentito forte il senso di responsabilità e ho avuto sempre molto rispetto del pubblico. C’è un patto con il pubblico che per me è chiaro e penso che ancora oggi l’unico vero nostro editore sia il pubblico».

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Racconta poi momenti difficili, dal punto di vista del lavorativo: «La cosa che posso dire è che anche nei momenti difficili ho sempre avuto qualcosa da cui tornare e non è una cosa da poco». Poi Silvia Toffanin le chiede di quanto accaduto a La Vita in Diretta: «Ho avuto la fortuna di trovare nella mia vita dei direttori che hanno creduto in me, come è successo a La Vita in diretta, poi ci sono voci che vogliono raccontarti per come non sei. Dopo 35 anni penso che non devo dimostrare nulla, sono sempre stata una donna libera e indipendente. Quella per me è stata una bellissima esperienza».

La Toffanin ricorda che l’ultima puntata della trasmissione aveva mandato una mail: «Quella non era una mail indirizzata alla stampa o al pubblico altrimenti avrei usato i social. Non mi è piaciuto parlarne, ma ora credo servano chiarimenti. E’ stato detto che ho pugnalato un collega alle spalle ma non è vero, se c’è stata una pugnalato è un altra persona. Io quello che ho scritto nella mail lo avevo detto al diretto interessato già diversi mesi prima». Ovviamente il riferimento è ad Alberto Matano ma la Cuccarini poi chiarisce e spiega di non voler dire altro per non alimentare altre polemiche.

Lorella ribadisce poi una sua vecchia dichiarazione in cui ha affermato di non essere femminista: «Sì, è vero, ma perchè non condivido tutto il pensiero femminista anche se ringrazione le battaglie fatte in passato che ci hanno oggi concesso molto». A tal riguardo spiega di essere una persona che a volte dice cose scomode, divergenti, ma lei non vuole rinunciare a questo suo modo di essere e ribadisce di volersi sempre sentire libera di esprimere se stessa.

All Together now, Giuliana Danzè e il volto tumefatto dopo l’aggressione del compagno: «Denuncio ciò che è accaduto»

Giuliana Danzè con il volto tumefatto sui social. Giuliana Danzè, 26 anni di Benevento, nota al pubblico per le sue partecipazioni ai programmi tv All together now 2 e The Voice, ha mostrato sul social il suo viso a seguito della violenza subita da parte del compagno.

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Giuliana Danzè con il volto tumefatto si mostra sui social, appena dimessa dall’ospedale San Pio di Benevento, dopo aver subito violenza da parte del compagno. In un video la cantante protagonista di All together now 2 e The Voice ha raccontato l’accaduto: “Oggi voglio metterci la faccia – ha spiegato sul social – per denunciare pubblicamente quanto mi è accaduto. L’amore non è violenza, ricordate che l’amore è sostegno reciproco. Ricordate che non è mai colpa vostra, io non mi sento in colpa, non ho nemmeno paura, che mi spaccassero la faccia un’altra volta. Lotterò affinché nessuna persona si senta come me. La violenza, psicologia e fisica non dovrebbe esistere per nessuno. Se la mia denuncia può essere una forza per qualcuno, che arrivi il più lontano possibile. Un uomo dopo aver toccato una donna smette di essere un uomo”.

George Floyd, condannato a 22 anni e mezzo l’ex agente Chauvin

Derek Chauvin, l’agente che ha ucciso George Floyd, è stato condannato a 22 anni e mezzo di carcere, in una sentenza che lascia molti delusi e amareggiati perché la ritengono troppo debole. La famiglia e i legali di Floyd avevano chiesto la massima pena, ovvero 30 anni di carcere. Gli avvocati di Chauvin avevano prima tentato la strada della libertà vigilata, poi si sono arresi e hanno chiesto una sentenza leggera «basata sulla legge».

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Il giudice Peter Cahill prima di pronunciarsi ha chiarito di aver deciso «non sulla scia delle emozioni e della simpatia ma sui fatti. La mia decisione è accompagnata a un memorandum di 22 pagine che la spiega e non vuole essere un messaggio a nessuno», ha aggiunto. Chauvin, presente in aula dopo due mesi trascorsi in cella di isolamento, è rimasto imperterrito. Giacca e cravatta grigio chiaro, ha avuto il volto coperto dalla mascherina per quasi tutta l’udienza. L’ha rimossa solo per parlare: dopo essere rimasto in silenzio per tutte e sei le settimane del processo, l’ex agente ha infatti preso brevemente la parola e si è rivolto alla famiglia di Floyd, presentando le sue condoglianze con la voce tremante e palesemente scosso. Prima di lui si era rivolta al giudice e al pubblico sua madre, Carolyn Pawlenty. «Lo hanno descritto come aggressivo, incurante e razzista. Ma voglio dirvi che non è così: è una brava persona», ha detto Pawlenty.

La donna poi si è rivolta fra le lacrime direttamente al figlio: «Derek ho sempre creduto alla tua innocenza. Sei il mio figlio preferito». A rivolgersi al giudice Cahill è stata anche la famiglia di Floyd, a partire dalla figlia di sette anni Gianna, collegata via video. A chi le chiedeva cosa direbbe al padre, la bimba ha risposto: «Gli direi che mi manca e che gli voglio bene». Poi è toccato ai fratelli del 46enne afroamericano divenuto icona del movimento Black Lives Matter: hanno chiesto la massima pena e l’assicurazione che l’ex agente scontasse tutta la sua sentenza in carcere. La legge del Minnesota prevede infatti che, in caso di buona condotta, la pena possa essere ridotta di un terzo.

«Non cerchiamo vendetta, guardiamo solo alla gravità di quanto accaduto», ha detto il procuratore del Minnesota, Keith Ellison, prima della sentenza. Il riferimento è al video shock che ha documentato gli ultimi nove minuti di vita di Floyd il 5 maggio del 2020 e che ha fatto il giro del mondo, spingendo migliaia di persone in piazza negli Stati Uniti per manifestare contro la polizia violenta e razzista. Proteste che mandarono su tutte le furie l’allora presidente Donald Trump, convinto che bisognasse usare il pugno duro contro i manifestanti.

«Dovremmo spaccargli la testa, ecco come dovremmo trattarli. Sparate», avrebbe detto il tycoon durante i giorni caldi dell’estate del 2020, premendo per l’intervento dell’esercito. La sentenza chiude un caso che ha scosso l’America ma delude tutti coloro che voleva quella che – a loro avviso – sarebbe stata una sentenza esemplare, ovvero la massima pena per un atto violento e ingiustificato. L’amarezza è palese fuori dal tribunale e si contrappone all’urlo di gioia che era seguito al verdetto di colpevolezza della giuria. la battaglia di Black Lives Matter – assicurano i manifestanti – va avanti, questo è solo l’inizio.

Roberto Farnesi, l’attore diventa papà a 52 anni. La fidanzata Lucya Belcastro incinta: «Presto in tre»

L’attore toscano Roberto Farnesi diventa padre a 52 anni. A dichiararlo è lui stesso attraverso un post Instagram dove è comparso sul set in corso de “Il paradiso delle signore” con un pancione finto. A corredo del post, la frase: «La gioia è talmente tanta che consentitemi di fare un po’ il bischero».

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Dopo poche ore, la conferma della giovane compagna Lucya Belcastro, classe ‘96, che sempre su ig ha dichiarato: «Presto in tre». È noto anche il sesso del nascituro di fine novembre: sarà una femminuccia e, molto probabilmente, si chiamerà Mia. «Diventare padre è sempre stato un mio grande desiderio – ha dichiarato lo stesso Farnesi – Il prossimo luglio festeggio 52 anni, io sono nato quando mio padre ne aveva 56. Direi che è arrivato il momento».

Belen Rodriguez dà del viziato al figlio Santiago: «Con Luna non farò così». La risposta del bambino la spiazza

La gravidanza di Belen Rodriguez è agli sgoccioli e anche il figlio Santiago non vede l’ora di conoscere la sorellina Luna Marì. In un siparietto tutto familiare pubblicato nelle stories di Instagram la showgirl argentina fa notare al figlio di averlo viziato un po’ troppo e che non ripeterà lo stesso errore con la secondogenita. La risposta del bambino, condivisa con i followers, la spiazza. Belen potrebbe partorire tra qualche giorno e al momento si rilassa in una villa sul lago di Como con il fidanzato Antonino Spinalbese e la sua famiglia.

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Belen Rodriguez, la battuta al figlio Santiago
Belen e Santiago erano a un pranzo di famiglia e il bambino stava aspettando il piatto dalle mani del nonno Gustavo. Da qui il piccolo rimprovero: «Sei un viziato! Non so se vizierò Luna come te…». «Mamma, dovrai essere pronta perché anche Luna lo sarà», la replica del bambino. E Belen: «Non lo so se la vizierò quanto ho viziato te, perché tu sei il primo». La risposta di Santiago la spiazza positivamente: «Beh io la vizierò allora».

Belen ha ormai un pancione esplosivo ed è alla 36esima settimana di gravidanza. Mostrando lo scatto delle sue forme spiega che «Santi è nato alla 37esima…». L’arrivo della bambina è ormai prossimo. Belen ha ritrovato la felicità accanto ad Antonino Spinalbanese dopo aver troncato definitivamente con il padre di Santiago, Stefano De Martino.

Nicola, Roberta Bruzzone choc a Vita in Diretta: «Come si è infilato i sandali a 21 mesi? Ci sono delle cose che non tornano»

Nicola, Roberta Bruzzone choc a Vita in Diretta: «Come si è infilato i sandali a 21 mesi? Ci sono delle cose che non tornano». Oggi, nel programma condotto da Alberto Matano si è parlato del ritrovamento del piccola Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi che era scomparso da oltre 30 ore in un’area isolata nel comune di Palazzuolo sul Senio (Firenze).

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Dopo il racconto dell’inviato Giuseppe Di Tommaso – che ha ritrovato il piccolo – la criminologa Roberta Bruzzone commenta l’accaduto: «Ci sono delle cose che non quadrano. Il bimbo indossava un paio di sandali, difficili da indossare per un piccolo di 21 mesi. Poi come avrebbe fatto a percorrere tre chilometri di notte senza avere paura…».

L’inviata Antonella Delprino chiosa in diretta: «È aperto un fascicolo sul tavolo del procuratore a Firenze, ma non si esclude che finirà con un nulla di fatto. Molti bambini qui escono a vedere le lucciole. È una storia a lieto fine».

Emilio Fede, morta la moglie Diana De Feo: aveva 84 anni, era stata operata

Lutto per il giornalista e conduttore televisivo Emilio Fede. Oggi, nel primo pomeriggio, è morta la moglie Diana De Feo nella sua casa di Napoli a 84 anni. Erano sposati da 57 anni, hanno avuto due figlie e cinque nipoti. A settembre, aveva subito un delicato intervento e, in questi mesi, si stava sottoponendo a una riabilitazione.

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Diana De Feo, chi era
Nata a Torino, aveva cominciato in Rai nel 1976, collaborando alla rubrica Almanacco del giorno dopo del Tg1, del quale era poi diventata inviata speciale di arte e cultura. È stata senatrice, chiamata da Silvio Berlusconi, dal 2008 al 2013. Era figlia di Italo De Feo, segretario di Togliatti e poi direttore e vicepresidente della Rai. «Il migliore amico di papà era Saragat – ha raccontato –, per casa giravano Nenni e De Gasperi, la passione ce l’ho da allora». L’ex direttore del Tg4 aveva deciso proprio in questi giorni di intitolare alla moglie una fondazione: «Ho destinato parte dei miei averi ad aiutare le famiglie dei malati che non hanno di che vivere. Dedicherò il resto della mia vita al ricordo di Diana».

Massimo Boldi è di nuovo innamorato, lei ha 34 anni meno di lui: «Mi sfugge, si ritrae…»

Massimo Boldi è di nuovo innamorato, lei ha 34 anni meno di lui: «Mi sfugge, si ritrae…». L’attore lombardo è di nuovo innamorato. A fargli perdere la testa, la cosmetologa polacca Anita Szacon, 41 anni, 34 meno di lui. Paparazzati insieme in un ristorante dal settimanale Oggi, Boldi avrebbe poi commentato così: «Se sono innamorato? Credo di sì, perché ha un carattere impossibile. Solo un uomo innamorato potrebbe resistere, è spigolosissima».

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Al momento, infatti, Anita – che vive e lavora a Roma – sarebbe titubante. Continua il comico: «Mi piacciono la sua testa, il suo rigore, la sua sensibilità. Ma per ora c’è solo una bella amicizia fra noi. Lei mi sfugge. Si ritrae. Ma io spero di riuscire a conquistarla».

Al settimanale, Massimo Boldi ha spiegato anche da dove nasce la sua passione per le giovani donne: «La verità è che non mi rassegno. Che butto il cuore sempre oltre l’ostacolo e che spero sempre di avere accanto la donna giusta con cui passare la vita. Ma poi, inevitabilmente, il fatto che abbia 75 anni e non possa offrire una famiglia, dei figli, rema contro. L’età? Non è colpa mia. Sono accerchiato da ragazze bellissime, piene di verve e simpatia, che si propongono. Chi mi scrive su Instagram, chi si propone a cena. La mia popolarità, il personaggio che ho interpretato e interpreto nei film fa da catalizzatore. Si vede che non piaccio alle donne mature».

Mauro Romano, i genitori del bimbo scomparso vicini alla verità? Eleonora Daniele si commuove a Storie Italiane

Storie Italiane, la trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, torna sul caso di Mauro Romano, il bambino scomparso 44 anni fa. In apertura di puntata però la madre dello scomparso, Bianca, esordisce: «Il lavoro che avete fatto è stato grande, Eleonora. Sono felicissima di essere arrivata a questo punto e non dimenticherò mai quello che avete fatto per tutti i giorni della mia vita. Ma non posso dire di più».

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Una frase che gela Eleonora Daniele che intuisce che potrebbe essere arrivata dopo tanti anni una risposta che ha, appunto, reso felice la famiglia Romano. La conduttrice chiede di poter capire meglio, ma Bianca ribadisce: «Sono felice, Eleonora. Devi capire tutto da questa frase. Non pensare che io mi dimentichi di voi». A questo punto la Daniele non trattiene più la sua emozione, spiega di essere felice per questa famiglia e di partecipare alla loro gioia. Gli occhi lucidi e la voce rotta confermano la grande emozione. Il padre di Mauro, Natale, a questo punto aggiunge: «Abbiamo ricominciato a vivere, perché dopo anni di profonda sofferenza siamo giunti a un traguardo piuttosto confortevole. Provate a immedesimarvi nel dolore che provavamo verso nostro figlio, che non si riusciva a capire che fine avesse fatto. Adesso siamo arrivati a una conclusione che ci lascia sperare di poter essere contentissimi».

In questo scenario anche il legale della famiglia Antonio La Scala, ringrazia la Daniele e smentisce ulteriormente la pista dell’imprenditore arabo: «La famiglia araba ha sempre negato dal 2007 che quel ragazzo fosse Mauro. Anche il padre, quando fu ascoltato dal console italiano nel 2008, ha sempre sottolineato come non si trattasse del bimbo scomparso in Italia». Ora però se qualcosa sembra essere più chiaro l’avvocato spiega che c’è tutta una questione giudiziaria da dover ancora risolvere e sulla quale continueranno ad andare avanti perché venga fatta chiarezza.