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Wanda Nara e Mauro Icardi: pausa gustosa a Milano. Peccato per il loro Suv…

Wanda Nara e Mauro Icardi a passeggio per Milano, gustano un appetitoso panino al Caffè Armani.

MAURO ICARDI E WANDA NARA A PRANZO

Ma la coppia non si fa problemi di parcheggio e lascia il grosso suv in doppia fila. Icardi si è appena infortunato e ha tanto tempo libero da trascorrere con la sua bella mogliettina. Di sicuro, il capitano dell’Inter, sarà costretto a saltare l’attesissima sfida di sabato con la Roma ma il suo sostegno non mancherà alla squadra. Sarà presente allo stadio con la sua famiglia al gran completo pronto a tornare in campo al più presto.

Siria, Putin: “Da domani inizio ritiro forze russe, obiettivi raggiunti”

Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’inizio del ritiro delle forze russe dalla Siria affermando che gli «obiettivi sono stati raggiunti». Lo riportano i media internazionali. Putin ha informato il presidente siriano Bashar al Assad della decisione di ritirare le forze russe dalla Siria. L’operazione comincerà domani.

Vladimir Putin

Continueranno ad essere operative la base aerea di Hemeimeem, nella provincia di Latakia, e quella navale nel porto di Tartous. Il presidente russo spera che l’inizio del ritiro delle truppe russe dalla Siria sia «una buona motivazione per dare inizio alle negoziazioni politiche tra le forze del paese».

Francesco Totti e Ilary Blasi, si torna a casa con la piccola Isabel: sono super felici

Guardandoli, ci rendiamo conto cos’è la felicità: Francesco Totti e Ilary Blasi tornano a casa con la piccola Isabel, la loro terzogenita.

Calcio: Totti papà per la terza volta, mamma e bimba lasciano clinica

La conduttrice stringe la bimba tra le sue braccia mentre escono sorridenti dalla clinica romana Mater Dei e si apprestano a portare la neonata nella loro casa, per la prima emozionante volta.  Ilary, inutile dirlo, sembra già in splendida forma e pronta a tornare presto in tv: prima di salire in auto si scambiano un tenero bacio e si lasciano fotografare dai paparazzi, accorsi al Mater Dei per documentare la nascita della figlia del Capitano della Roma, nata giovedi sera.

Claudia Pandolfi mamma: le prime foto col piccolo Tito e Marco De Angelis

Prime immagini da mamma (bis) per Claudia Pandolfi.
L’attrice è legata da due anni al produttore Marco De Angelis e due mesi fa ha dato alla luce il suo primo figlio, Tito.

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L’attrice è stata fotografata, insieme al comando, mentre passeggiano col piccolo in un parco della Capitale. Sorpresi da “Diva e donna” i due coccolano il piccolo e si scambiano tenerezze. E’ il secondo figlio per la Pandolfi dopo Gabriele, 9 anni, avuto dal cantautore Roberto Angelini.

Trieste, pittore lascia in eredità casa e atelier all'”amato” Silvio Berlusconi

Un fan talmente sfegatato da lasciare in eredità al suo beniamino una casa e il proprio atelier. Chissà come l’ha presa Silvio Berlusconi quando ha saputo che Glauco Dimini, pittore triestino scomparso due anni fa, gli ha lasciato in eredità l’appartamento al secondo piano di via Berlam 27 in zona signorile con terrazzo e vista mare.

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L’estimatore dell’ex premier, oltre alla casa, ha lasciato in eredità al Cavaliere anche l’atelier in zona Viale XX Settembre dove lo stesso Dimini in vita dava origine alle sue creazioni largamente apprezzate. Dimini, come riporta il quotidiano locale, ha sempre sostenuto a distanza l’operato di Berlusconi per il quale nutriva un’ammirazione profonda. Il pittore benefattore aveva anche spedito ad Arcore alcuni omaggi così come al principe Emanuele Filiberto. Ma per l’ex premier si è spinto oltre lasciando tutti di stucco: appartamento e atelier, se il Cavaliere lo desidera, sono suoi. Chiavi in mano.

Elena Santarelli, festa con le amiche in attesa della sua principessa

Gravidanza agli sgoccioli per Elena Santarelli. Dopo l’arrivo della “pupina” di Ilary Blasi e Francesco Totti, è in arrivo anche baby Corradi. La ex naufraga ha festeggiato l’imminente arrivo della sua principessa con un babyshower con le amiche, tra cui Alessia Marcuzzi.

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Fiori rosa e dolcetti a tema per Lady Santa che ha sfoggiato le sue curve esplosive. In attesa del suo secondo figlio dal marito Bernardo Corradi, la Santarelli pubblica foto del suo pancione: dallo yoga al pilates, passando per l’arte del gyrokinesis. La showgirl condivide le foto della sua gravidanza con i followers, ma guai a chiederle quanto manca. Lei cinguetta secca: “I mesi di gravidanza sono quasi 10 nel caso lei non dovesse saperlo, le settimane sono 42… ad ognuno il suo tempo… non vedo cosa cambia sapere quanto tempo manca”.

Dustin Hoffman choc in tv: “I miei avi furono sterminati in Russia perché ebrei”

«Quando la gente oggi mi chiede ‘Chi sei?’, rispondo ‘Sono un ebreo’». Lacrime e orgoglio per la superstar di Hollywood Dustin Hoffman, durante una trasmissione tv sulla Pbs, ‘Finding your roots’ (Alla scoperta delle tue radici). «Sono qui perché qualcuno nella mia famiglia si è sacrificato per me», ha detto l’attore 78enne visibilmente commosso, che nel corso dello show ha appreso che la bisnonna, Libba, è sopravvissuta a cinque anni in un campo di concentramento russo.

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Il marito e il figlio furono invece uccisi dalla polizia segreta sovietica dopo lo scoppio della guerra civile nel 1917. All’epoca le famiglie ebree in Russia erano prese di mira e la famiglia di Hoffman viveva in una zona che ora corrisponde all’Ucraina. La storia dello sterminio è stata tenuta nascosta ad Hoffman dal padre, ma l’attore, guardando in tv gli esami medici ai quali fu sottoposta la bisnonna al suo arrivo a Ellis Island, nel 1932, ha scoperto che la donna combatté contro ostacoli inimmaginabili per entrare negli Stati Uniti nel 1930, all’età di 62 anni. Aveva infatti perso un braccio e vedeva poco. L’immigrazione la classificò come affetta da ‘demenza senile’. Dopo essere riuscita a sfuggire ai campi di concentramento, la donna andò in Argentina e da lì negli Stati Uniti dove con la sua famiglia si stabilì a Chicago. La bisnonna di Dustin Hoffman è morta nel 1944 all’età di 76 anni.

Lugo, l’infermiera killer condannata all’ergastolo: uccise una paziente

Condannata all’ergastolo, senza isolamento diurno e con l’esclusione dell’aggravante dei motivi abbietti e la conferma di quelle della premeditazione e dell’uso di un mezzo venefico. Dopo quasi otto ore di camera di Consiglio, è questa la sentenza dei giudici della corte d’assise di Ravenna che hanno usato la pena massima per chiudere il caso di Daniela Poggiali, la 44enne ex infermiera dell’ospedale Umberto I di Lugo, nel ravennate, accusata di avere ucciso una sua paziente 78enne iniettandole la mattina dell’8 aprile 2014 una dose letale di potassio.

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La donna è indagata per un’altra decina di morti sospette in corsia. Per altro durante i suoi turni ci furono una novantina di morti in più rispetto alla media dei periodi senza di lei. Quando il presidente della corte, Corrado Schiaretti, ha letto la sentenza, la Poggiali ha abbassato gli occhi e scosso la testa, un misto tra catatonismo e disperazione prima di essere riportata nel carcere di Forlì dove è rinchiusa. Il Pm Angela Scorza aveva chiesto per l’imputata non solo l’ergastolo ma anche l’isolamento diurno per un anno e mezzo, che è stato invece escluso. Concessa una provvisionale da 150mila euro ai due figli della vittima. La difesa aveva invece concluso per l’assoluzione piena e ovviamente presenterà appello. Daniela Poggiali era accusata di avere ucciso una sua paziente, la 78enne Rosa Calderoni, iniettandole la mattina dell’8 aprile 2014 due fiale di potassio.  Il Pm nella sua requisitoria aveva collocato quel momento tra le 8.15 e le 8.20 quando l’imputata era entrata nella stanza e aveva fatto uscire la figlia della paziente rimanendo sola con lei per una decina di minuti. Per il Pm, l’infermiera aveva poi tentato di depistare gli eventuali sospetti su di lei prima consegnando al laboratorio una fiala di sangue che non era della paziente alla quale, visto il repentino aggravarsi delle condizioni cliniche, era stato prelevato alle 9.05 (altrimenti il potassio iniettato da così poco si sarebbe visto). Poi, dopo che la 78enne alle 9.40 era morta, aveva scambiato l’ago del suo deflussore con quello di un altro paziente. Il Pm aveva fatto riferimento anche a tutti i furti (70-80 all’anno) verificatasi nel reparto della Poggiali, la Medicina, quando lei era in servizio. E soprattutto alle numerose morti sospette sempre in sua presenza. «In criminologia – aveva detto la Pm Scorza – sarebbe indicata come serial killer dominante: uccidendo, si sentono potenti. E lei ha ucciso non per pietas ma perché si compiace di dare la morte».

Isola, lite violenta fra Cecilia Rodriguez e Raffaella Zardo per Claudia Galanti: “Non voleva più partire”

Nuovi retroscena dal dietro le quinte dell’Isola dei Famosi.
La decisione di non (s)vestire per la seconda volta i panni di naufraga avrebbe provocato un litigio fra l’amica Raffaella Zardo e Cecilia Rodriguez, sorella di Belen ed ex naufraga:

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“La naufraga Claudia Galanti – fa sapere Alberto Dandolo per “Oggi” – la sera prima di partire per L’Isola dei Famosi aveva cambiato idea e deciso di rimanere a Milano con i suoi due figli. A darle manforte l’amica Raffaella Zardo, mentre a incitare Claudia alla partenza vi era Cecilia Rodriguez, che ha partecipato al programma lo scorso anno. Alla fine ne è scaturita una violentissima lite tra la Zardo e la sorellina di Belen”.

Keith Emerson trovato morto con un colpo alla testa nella sua villa in California

Un impareggiabile virtuoso delle tastiere. Keith Emerson, morto ieri. Il suo cadavere con un colpo alla testa è stato trovato dalla fidanzata nella sua villa di Santa Monica in California. Era stato recentemente colpito da “problemi medici” che gli impedivano di giocare con i suoi strumenti. Nel 2010, Emerson ha annunciato di avere una diverticolite e di aver subito un intervento chirurgico.

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Non è chiaro se questo abbia a che fare con i suoi recenti problemi di salute. La polizia starebbe ipotizzando un suicidio.Emerson è stato uno dei musicisti simbolo del Progressive, uno dei primi tastieristi a usare il Moog e, soprattutto a suonarlo dal vivo. Nato a Tomorden, nello Yorkshire nel 1944, si era formato ascoltando i grandi pianisti di jazz e studiando musica classica. Ed è proprio fondendo virtuosismo tecnico, repertorio classico e rock che è entrato nella storia. Alla grande notorietà è arrivato sul finire degli anni ’60 con i «Nice», un trio con cui ha messo a punto la formula che gli ha dato il successo mondiale: basso, batteria e tastiere, sul piano strumentale, fusione di repertorio classico, rock su quello musicale. Gli album «Ars Longa Vita Brevis» ed «Elegy» e una versione di «America» da «West Side Story» di Leonard Bernstein sono le pagine più note di questa band che rimane nei libri per aver posto le basi del Progressive.  Gli anni del trionfo coincidono con la formazione di un trio all star insieme a Greg Lake, bassista e cantante proveniente dai King Crimson e Carl Palmer, batterista super virtuoso che invece suonava negli Atomic Rooster. Gli Emerson, Lake & Palmer (El&P) negli anni ’70 fecero furore fin dal primo album, che conteneva «Lucky Man», ricordato per un torrenziale assolo di Moog, uno dei più popolari e diffusi sintetizzatori della storia. «Tarkus», «Pictures at an Exibition», versione rock dell’opera di Mussorsgky, «Trilogy», «Brain Salad Surgery» sono i titoli più importanti di questo super trio ancora amatissimo. Le sonorità magniloquenti degli album trovavano dal vivo una rappresentazione spettacolare: mentre Carl Palmer suonava dietro una batteria grande come un mini appartamento (come usava all’epoca), Emerson, con i suoi giubbotti dei pelle e i lunghi capelli biondi, maltrattava un muro di tastiere: in questo solo Rick Wakeman riusciva a rivaleggiare con lui. Ma Emerson faceva di più: oltre a prodursi in vertiginosi virtuosismi, sbatacchiava il suo organo Hammond, aggredendolo con coltelli, magari mentre un gigantesco mostro raffigurante Tarcus arrivava sul palco (quando suonarono alla stadio Flaminio di Roma il mostro non potè arrivare in scena perchè avrebbe fatto sprofondare il palco).  Furono proprio questi eccessi musicali che, a lungo andare, generarono la furia rigeneratrice del Punk. Una volta finita l’esperienza con gli EL&P, la sua carriera non ha mai più conosciuto la stessa popolarità, anche se Emerson ha conosciuto un successo clamoroso con una versione di «Honky Tonk Train Blues» di Mead Lux Lewis che in Italia è stato usato come sigla di un programma tv. Tra la reunion nel 1992 con i suoi vecchi amici Lake e Palmer, tentativi di riprodurre con altri musicisti la formula del super trio, a parte la colonna sonora di «Inferno» di Dario Argento e quella per «Gozilla» la sua carriera, anche a causa di problemi ai tendini, la sua carriera non è mai tornata ai livelli degli anni ’70.  Keith Emerson resta comunque un personaggio che ha contribuito in modo determinante a rendere popolari le tastiere: non è un caso che sia entrato nella Hall of Fame dell’organo Hammond. Certamente il suo contributo è legato a un periodo preciso e a un modo di suonare e concepire la musica oggi datato ma che continua ad avere fan devoti in tutto il mondo che considerano gli album degli EL&P alla stregua dei capitoli di un libro sacro. A diffondere la notizia della sua morte, con un annuncio sul sito facebook del gruppo, è stato il suo vecchio amico e compagno di avventure Carl Palmer, che è stato decisivo a nel creare il mito del tastierista che ha fatto conoscere il Moog al mondo del rock.