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Elena Santarelli, mamma bis

“Finalmente dopo tante ore sei arrivata piccola Greta” cinguetta Elena Santarelli postando la foto di una manina.

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La showgirl e l’ex calciatore Bernardo Corradi sono diventati genitori bis: dopo Giacomo, in famiglia è arrivata Greta. Il travaglio è stato lungo e assistito dalla dottoressa Daniela Geatano, definita “mitica” dall’ex naufraga che ha voluto fare un selfie ai piedi del letto. La piccola sta bene. Giacomo detto Jack, nato nel 2009, che ha quasi sette anni, è pazzo di gioia per l’arrivo della sorellina.

Kurt Cobain, la figlia Frances Bean divorzia dal marito

Dopo meno di due anni dal matrimonio, Frances Bean Cobain, la figlia unica di Kurt Cobain e Courtney Love, ha deciso di divorziare dal marito, il cantante Isaiah Silva. La coppia aveva deciso di convolare a nozze in gran segreto 21 mesi fa ma la notizia era emersa solo nel settembre 2015.

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Secondo i documenti di divorzio le motivazioni fanno riferimento a “differenze inconciliabili”. Le nozze tra i due furono celebrate in gran segreto davanti a una manciata di parenti e amici nell’estate 2014, dopo una relazione che proseguiva già da tre anni. La coppia non ha avuto figli. I legali della Cobain hanno fatto capire che Silva non potrà attingere all’ingente eredità dell’ex moglie, stimata in 450 milioni di dollari.

Asia Argento choc, insulta il famoso regista: “E’ solo un figlio di p…..a, brucerà all’inferno”

Asia Argento non le manda a dire e riserva delle parole durissime per il regista Luca Guadagnini.

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Proprio Guadagnini ha scelto di dirigere il remake di ‘Suspiria’, uno dei più famosi film di Dario Argenti e lei, a quanto pare, non ha mandato giù la cosa: “E’ un buono a nulla che brucerà all’inferno – ha commentato Asia Argento quando un suo fan le ha rivolto una domanda su Luca Guadagnini – E’ un subdolo figlio di pu…. che lecca culi a destra e a manca per poterseli fottere meglio”. Asia Argento, dunque, sembra non gradire il fatto che venga eseguito un remake di una delle pellicole più famose e popolari di suo padre, Dario Argento, considerato il Maestro dell’Horror.

Stefano De Martino e la crisi con Belen: “Non c’è possibilità di recupero”

“Mi state chiedendo se sono single? Sì lo sono”.
Stefano De Martino, al centro del gossip per la fine della sua relazione con Belen Rodriguez si confida sulle pagine di “Nuovo”: “Con Belen – ha fatto sapere – non c’è possibilità di recupero.

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Da noi in Campania si dice “Nun se po’ apparà”. Falso anche il flirt con l’attrice Katy Saunder. “Ero a cena con due miei amici, un uomo e una donna. Il fotografo ovviamente ha preferito tagliare lui e tenere lei”.
Molto impegnato con il talent di Maria De Filippi (“Mi devo allenare, ho le prove di Amici”), per ora si dedica al figlio Santiago: “Senza non potrei vivere”.

Chrissy Teigen ci insegna a vestire il pancione

Lacci, reti, trasparenze, lunghezze ridotte e scollature bollenti. Stiamo parlando di come enfatizzare un fisico perfetto? No, stiamo parlando degli outfit col pancione di Chrissy Teigen. La modella aspetta una femminuccia dal marito John Legend ma questo non la ferma dal fasciare il corpo come era abituata a fare quando non aveva la sua piccola nella pancia.

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Le forme continuano a lievitare e gli abiti si fanno sempre più fitted.
La stampa applaude a questa sfrontatezza, gli stilisti fanno a gara per vestire Chrissy Teigen e le altre mamme in attesa fanno finta di non vedere queste proposte che sottolineano una linea comunque invidiabile.
Se a inizio gravidanza Chrissy Teigen puntava su look più casti con pantaloni e top discreti, le ultime uscite sono davvero strabilianti.
La top sembra prediligere il nero, colore scelto per la presentazione del suo libro a New York, per un barbecue organizzato da Sports Illustrated e per gli NAACP Image Awards ma non disdegna le tinte più forti.
Sul red carpet degli Oscar Chrissy Teigen era un tripudio di pizzi e fiori con una creazione dal lungo strascico. Senza fronzoli ma dallo scollo profondissimo l’abito rosso fuoco sfoggiato al The Weinstein Company’s Pre-Oscar Dinner.
Sul tappeto rosso o a spasso per la città il maternity style di Chrissy Teigen lascia tutti a bocca aperta: clicca e scopri i look più riusciti nella nostra gallery.

Elisabetta Canalis, Skyler? : “La mia vita”

La piccola Skyler inguainata in un tutina tra le braccia e il volto radioso da mamma innamorata del suo bebè: “La mia vita, my life”, cinguetta Elisabetta Canalis, su un balcone vista mare. L’ex velina sembra aver trovato la giusta dimensione nel suo nuovo ruolo di madre.

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E’ felice e si gode la sua bambina senza rinunciare però all’altra passione della sua vita: lo sport. Eccola mentre tira calci e si allena in una nuova disciplina il “Muay Thai”.
“Iniziando una disciplina nuova , muay thai o giu’ di li…” scrive postando due video in cui è alle prese con pugni, calci e affondi. Il suo nuovo ruolo di mamma non le impedisce di seguire le sue passioni, lo sport in primis. Alla cura del corpo e agli allenamenti non ha mai rinunciato nemmeno quando era incinta e non manca scatto che la bella showgirl non mostri i risultati dei suoi sforzi, un fisico tonico, muscoli e ventre piattissimo.

“L’Isis attaccherà Roma, il 23 marzo 2016”, la profezia choc della Madonna

«L’Isis attaccherà Roma, il 23 marzo 2016». Questo è quanto rivela la profezia della Madonna di Anguera.
A riportare la profezia è stata una puntata del programma “Mistero” che raccoglie anche i testi di quanto preannunciato.

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La Madonna appare ad Anguera (Bahia, in Brasile) a Pedro Régis, dettando messaggi per tutta l’umanità, che vengono registrati tre volte a settimana, Secondo la profezia: «gli uomini seguaci del falso profeta marceranno con grande furia in direzione del tempio santo. Lì ci sarà grande distruzione. La Chiesa piangerà e si lamenterà. In questo giorno sarà visibile una eclissi lunare».
Poi prosegue specificando la data: «I nemici agiranno il 23 marzo 2016 con grande furia. La morte sarà presente nella casa di Dio. I nemici arriveranno dalla Via Appia».
Infine conclude: «Sappiate che il Signore farà di tutto per salvarvi. So’ che avete la libertà, ma non dimenticate che prima e sopra di tutto dovete fare la volontà di Dio».

“Bruxelles, ecco i terroristi in aeroporto”: forse il detonatore era nascosto nel guanto

La polizia belga ha diffuso una foto dei tre presunti attentatori all’aeroporto di Zaventem. Due sono vestiti in abiti scuri e secondo gli inquirenti potrebbero essere morti nell’attentato, mentre il terzo – riferisce la tv pubblica belga – con una giacca chiara e un cappello è tuttora ricercato.

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Dalla foto diffusa dalla polizia e presa dalle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto di Zaventem prima dell’attentato, i due presunti kamikaze spingono due carrelli-bagagli, ognuno indossando un solo guanto alla mano sinistra. Secondo le informazioni del sito di La Libre Belgique, i guanti sarebbero serviti per nascondere i detonatori degli ordigni esplosi allo scalo.

LE BOMBE ERANO TRE  Erano tre gli ordigni esplosivi piazzati nell’aeroporto di Bruxelles, uno dei quali non è esploso. Lo ha detto il governatore della provincia fiamminga di Brabant, Lodewijk De Witte, secondo quanto riporta l’agenzia Belga. L’agenzia riporta anche la dichiarazione del direttore esecutivo della compagnia dell’aeroporto di Bruxelles che rende noto che lo scalo rimarrà chiuso anche domani e che si valuta la riapertura per giovedì.

L’ISIS: PRESTO ALTRI ATTENTATI «Il Belgio è stato colpito perché parte della coalizione internazionale». Così l’Isis, secondo quanto riporta il Site, ha rivendicato gli attentati all’aeroporto e alla metro di Bruxelles che, secondo l’ultimo bilancio, hanno ucciso 34 persone e ne hanno ferite 130, tre delle quali italiane. A poco più di quattro mesi dagli attentati di Parigi e a pochi giorni dall’arresto a Bruxelles della ‘primula rossa’ Salah Abdeslam, considerato la mente degli attacchi in Francia, nel mirino è finita proprio la capitale belga, sede delle principali istituzioni europee.  Due ordigni sono esplosi nella hall dell’aeroporto di Zevantem, facendo 14 vittime, e un’altra esplosione ha colpito la stazione della metropolitana Maalbeek, a pochi passi dalla sede della Commissione europea: 20 i morti. L’ambasciatore italiano Grassi parla di tre connazionali rimasti colpiti, ma nessuno in modo grave.  Gli attentati sono stati rivendicati dall’Isis che minaccia anche altre operazioni in Europa. Nello scalo aereo l’attacco è avvenuto nella hall delle partenze, completamente devastata: secondo fonti Usa ha agito almeno un kamikaze e una bomba potrebbe essere stata messa in una valigia. Scene di panico fra i passeggeri, subito evacuati e guardati a vista da un cordone delle forze di sicurezza.  Trovati anche un kalashnikov ed un giubbotto inesploso, gli artificieri hanno fatto brillare un pacco sospetto mentre la polizia proseguiva le ricerche di altri terroristi o loro fiancheggiatori all’interno dello scalo. Scene di disastro e disperazione anche alla fermata della metropolitana colpita nell’attacco, con immagini shock del vagone sventrato, in brandelli le porte del convoglio e gli interni, e alcune persone ancora bloccate in stazione.  Il Belgio ha decretato tre giorni di lutto nazionale, chiuso le frontiere e interrotto i collegamenti ferroviari, schierando anche i militari nelle strade, mentre si susseguono gli allarmi per eventuali nuovi attacchi: allerta bomba all’ospedale di Saint-Pierre, dove sono state ricoverate diverse persone ferite negli attentati di stamane e dove era stato ricoverato Salah Abdeslam dopo la sua cattura. Un allarme ha interessato anche il Palazzo Reale, e sono state evacuate per ragioni di sicurezza l’università di ULB a Bruxelles, la centrale nucleare di Liegi e un cinema ad Anversa.  La polizia ha diffuso una foto dei tre presunti attentatori all’aeroporto di Zaventem: due sono vestiti in abiti scuri e secondo gli inquirenti potrebbero essere morti nell’attentato, mentre il terzo con una giacca chiara e un cappello è tuttora ricercato e, come è accaduto nei giorni successivi alle strage di Parigi, la Procura ha chiesto ai media di non pubblicare alcuna informazione sulle operazioni in corso. L’allerta è altissima anche in tutte le capitali del Continente: a Parigi evacuata la gare du Nord per un falso allarme per un pacco sospetto, innalzate le misure di sicurezza anche negli aeroporti italiani.  Leader occidentali compatti nella solidarietà ai belgi, Obama da Cuba assicura che ‘possiamo sconfiggere il terrorismo, e lo sconfiggeremò, ma ‘dobbiamo stare unitì. Da Roma, il capo dello Stato Mattarella invita ad affrontare la sfida al terrorismo con una comune strategia. Il comune di Parigi decide di illuminare stasera la Tour Eiffel con i tre colori del Belgio, il premier Valls ed il ministro dell’Interno Cazeneuve premono per un’immediata adozione del Pnr, il registro dei passeggeri aerei. A Londra, una bandiera belga a mezz’asta sventola su Downing Street. E si moltiplicano le offerte d’aiuto anche sui social network si attivano per essere d’aiuto a chi voglia far girare informazioni sui propri cari che possano essere stati coinvolti dagli attentati.

Bruxelles, un italiano tra i primi soccorritori. “Scene terrificanti, la gente urlava e piangeva”

È stata una scena «terrificante». «Ero al lavoro in un edificio vicino alla stazione della metropolitana di Maalbeek, quando ho sentito un grande boato e sono sceso in strada» con i miei colleghi. «Non erano ancora arrivati i soccorsi ed abbiamo prestato il primo aiuto come potevamo», spiega Massimo Medico, da San Cataldo (Caltanissetta), impiegato presso una ditta che si occupa di logistica, per conto della Commissione Ue, a Bruxelles.«C’era odore di bruciato.

ESPLOSIONI IN AEROPORTO A BRUXELLES, LA FUGA DEI PASSEGGERI

Persone ferite. non posso dire le immagini scioccanti. Ho visto una bambina ustionata, con i capelli bruciati, uno dei miei colleghi la teneva in braccio. C’era anche una neonata, non credo fosse ferita», aggiunge. «La gente urlava, piangeva, erano feriti, bruciati. Abbiamo cercato di metterli al riparo nel miglior modo possibile. Nel frattempo sono cominciate ad arrivare le ambulanze. Abbiamo dato una mano anche a loro, perché all’inizio erano pochi, abbiamo cercato di fare il meglio possibile», conclude.