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Detenuto uccide due pedofili in carcere: «Ho pensato di fare un favore a tutti»

Un detenuto ha ucciso due pedofili in carcere affermando di aver fatto un piacere a tutti. Jonathan Watson ha ammazzato a bastonate, usando il bastone di un altro detenuto, David Bobb, di 48 anni e Graham De Luis-Conti, 62, tutti e due condannati all’ergastolo per pedofilia nel carcere California Substance Abuse Treatment Facility di Corcoran, nel sud del Golden State.

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L’uomo, che era stato condannato per omicidio di primo grado, apprendendo che i due detenuti avevano commesso crimini contro dei minori, ha deciso di ucciderli. A ricostruire il delitto è stato lo stesso assassino che in una lettera ha spiegato le sue motivazioni e le modalità dell’omicidio. Watson ha spiegato di essersi sentito molto a disagio nel vivere vicino a persone che avevano abusato di ragazzi minori di 14 anni, così ha deciso di ucciderli.

Le autorità si sarebbero accorte del pestaggio solo quando ormai per i due detenuti non c’era più nulla da fare. Watson dal canto suo non è sembrato affatto pentito nelle sue azioni e a conclusione della sua lettera ha anche aggiunto: «Ho pensato di fare un favore a tutti».

Bambino ucciso a Perugia, il papà confessa: «La madre aveva detto che voleva dargli fuoco»

La mamma del piccolo Alex, il bimbo di 2 anni ucciso in provincia di Perugia, avrebbe detto al suo ex di avere intenzione di dare fuoco al piccolo. La donna che si è presentata con il cadavere insanguinato del bambino in un supermercato, ha inizialmente detto di averlo trovato morto, ma subito i carabinieri hanno capito il suo coinvolgimento nel decesso.

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Erzsebet Katalin Bradacs e il compagno vivevano in Ungheria, ma la donna era fuggita in Italia, dove aveva vissuto in passato, nel tentativo di non dare l’affidamento del minore all’altro genitore. Probabilmente dopo essersi resa conto che la fuga sola non bastava ha deciso di ucciderlo. Subito dopo il delitto la donna gli ha mandato un messaggio in cui mostrava il cadavere del piccolo insaguinato: «Katalin aveva scritto “nessuno lo avrà” e poi aveva mandato la foto del cadavere di Alex», ha spiegato il padre in un’intervista a La Nazione: «Il messaggio era destinato a suo figlio più grande, un ragazzo di 18 anni che vive qui avuto da una precedente relazione. L’adolescente l’ha poi inoltrata a me».

Dopo la donna avrebbe anche chiamato una conoscente ammettendo il delitto. Da quando è stata arrestata però la 47enne nega ogni accusa. Spiega di essersi appoggiata in un casolare come rifugio di fortuna e di aver poi trovato il bimbo morto. Non ha fatto alcun riferimento alle questioni legali con il marito, né al coltello che è stato trovato nella sua borsa. Il giorno prima della tragedia era stata fermata a Chiusi dai carabinieri, ma i documenti erano in regola e il bambino in buona salute, così era stata lasciata andare.

Nel casolare ci è poi arrivata in un secondo momento. Ma qui le sue dichiarazioni sono confuse. Dice di aver poggiato il figlio a terra perché stanco e assonnato, poi sarebbe arrivato qualcuno ad ucciderlo. Ha anche affermato che il bambino era caduto, di essersi addormentata e svegliata con il piccolo cadavere senza capire nemmeno lei stessa cosa fosse successo.

Ora la mamma è in stato di arresto. Interrogara per l’omicidio del bambino, davanti al gip si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Erzsebet Katalin Bradacs ha però ribadito la sua innocenza dicendo di non aver ucciso il figlio e spiegando che una volta tornata in Ungheria aveva intenzione di riportare il bambino al padre.

Gf Vip, tensione nella Casa. Il brutto insulto di Katia Ricciarelli a Jessica Selassie. Fan furiosi: «Fuori subito»

Gf Vip, tensione nella Casa. Il brutto insulto di Katia Ricciarelli a Jessica Selassie. Fan furiosi: «Fuori subito». Da 24 ore, la soprano è finita nell’occhio del ciclone per alcune esternazioni che hanno fatto infuriare il web. Ieri, sempre Katia Ricciarelli si era infuriata con Raffaella Fico e Soleil Sorge per uno scherzo che le due showgirl avrebbero voluto fare agli altri coinquilini. E anche in quel caso, i follower avevano criticato l’artista veneta per la sua reazione definita «eccessiva».

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Pochi minuti fa, la soprano si è resa protagonista di una nuova querelle. Come riportano i follower su Twitter, Katia Ricciarelli avrebbe detto a Clarissa (una delle principesse Selassie): «Com’è grassa tua sorella Jessica». Clarissa, forse per sorvolare sull’affermazione infelice, avrebbe reagito ridendo. Ma il web è insorto.

«In quattro giorni – scrive un utente – Katia Ricciarelli ha detto di tutto. Adesso anche il body shaming, fuori subito». E ancora: «Ma si può dire grassa a una ragazza davanti a tutta Italia?». E c’è chi prende di mira anche Clarissa: «Se avessero detto grassa a mia sorella non avrei riso…». Domani, durante la seconda diretta, il Gf prenderà provvedimenti? Staremo a vedere.

Massimo Moratti cuore d’oro: dona il suo stipendio (1,5 milioni di euro) agli operai in cassa integrazione

Massimo Moratti cuore d’oro fa felice i suoi operai: ma stavolta l’Inter, club di cui per anni è stato proprietario, presidente e tifoso, non c’entra. L’attuale presidente della Saras infatti, dopo che l’azienda petrolifera ha dovuto chiedere la cassa integrazione per via della crisi Covid, per non mettere in difficoltà i suoi dipendenti ha deciso di intervenire mettendo mano alle sue tasche.

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Per i mesi di ottobre, novembre e dicembre gli operai dovevano difatti avere stipendio ridotto, proprio per via della cassa integrazione. Ma Moratti, scrive SportMediaset, ha deciso di donare ai suoi dipendenti il suo intero stipendio annuale di 1,5 milioni di euro, che andranno a integrare (con circa 150 euro netti) i tre mesi di stipendio ridotto degli operai. Il bellissimo gesto riguarda solo gli operai e non i dirigenti, i cui salari sono più alti e che dell’integrazione, con ogni probabilità, non hanno bisogno.

«Vi ringrazio per i sacrifici che state facendo – ha scritto Moratti in una lettera inviata agli operai della sede di Sarroch, vicino Cagliari – sono di grande aiuto per il superamento di un periodo difficile. Mi permetto di mettere a disposizione il mio emolumento annuo che vi consentirà di alleviare, almeno in parte, il peso della cassa integrazione». La decisione di Moratti ha trovato il plauso anche dei sindacati: «Non ho mai visto un’iniziativa simile – spiega Stefano Fais, Rsu aziendale Cgil, scrive ancora SportMediaset – la famiglia Moratti ancora una volta dimostra di stare vicino ai suoi dipendenti».

Claudia Rivelli, arrestata la sorella di Ornella Muti. In casa trovata droga dello stupro: «La usavo per le pulizie»

Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, è finita in manette dopo che nella sua abitazione è stata trovata la droga dello stupro. La donna ha spiegato alla polizia romana che ha fatto irruzione nel suo appartamento che il liquido sospetto era usato per le pulizie di casa, ma dalle analisi è emerso che si trattava invece di Gbl (la cosiddetta droga dello stupro).

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Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la 71enne è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio. In casa infatti ne aveva più di tre litri. Da mesi la polzia di Fiumicino indagava sull’arrivo in aeroporto di importanti quantitativi della sostanza incriminata e uno di questi pacchi, che è stato seguito e monitorato, sarebbe poi stato consegnato nell’appartamento della Rivelli.

Al giudice la donna ha provato a dire che la sostanza in questione viene usata per le pulizie: «er me è una specie di acquaragia. Me l’ha fatto scoprire mia madre, che la utilizzava da vari anni: prima di morire aveva chiesto a mio figlio di ordinarla su internet, ma invece di un flacone ne sono arrivati due. Ha pagato lui, io non sono pratica». Per la Rivelli sono stati chiesti i domiciliari, ora la prima prima udienza del processo è fissata per il prossimo febbraio.

Padre uccide la figlia nel giorno del compleanno, poi si suicida. I corpi trovati fuori al cancello dai parenti

Tragedia nel padovano, i corpi di due persone, padre e figlia, sono stati trovati poco dopo le 12.30 di oggi all’esterno di una casa in via Palù 72 a Sarmeola di Rubano, alla periferia della città.

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La donna avrebbe cercato di fuggire dopo una lite, ma il padre l’ha rincorsa e uccisa a colpi di pistola davanti al cancello dell’abitazione. Poi ha rivolto l’arma verso se stesso e si è tolto la vita. Entrambi i cadaveri sono stati trovati sulla strada da alcuni parenti che stavano andando nella casa per festeggiare il compleanno.

Sulla tragica vicenda stanno indagando i Carabinieri.

Eitan, la famiglia della mamma dall’Israele: «Sta bene»

C’è un’importante novità sul piccolo Eitan, il bambino di 6 anni sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone dello scorso 23 maggio, che ha visto morire sotto i propri occhi il papà, la mamma e il fratellino. Eitan «sta bene», hanno fatto sapere fonti legali vicine alla famiglia materna del piccolo, che si trova ora in Israele, Paese di origine dei genitori in cui è stato portato qualche giorno fa dal nonno, ora indagato per sequestro di persona.

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Nell’ambito del procedimento sull’affidamento si dovrebbe «chiedere a Eitan dove vuole vivere» attraverso «l’ascolto e la verifica delle reali condizioni del minore» con «una consulenza tecnica d’ufficio e quindi in contraddittorio tra le parti», che invece è stata «rigettata, ha spiegato l’avvocato Sara Carsaniga, uno dei legali della famiglia materna del bambino.

La precisazione dalla famiglia della mamma arriva dopo le accuse dello zio paterno del bambino, che ha detto che «la famiglia Peleg trattiene Eitan come i soldati dell’esercito israeliano sono tenuti prigionieri nelle carceri di Hamas». Il piccolo in questi mesi era sotto la tutela legale della zia paterna Aya: sabato scorso il nonno materno è andato a prenderlo per una visita concordata e non lo ha più riportato a casa. Secondo quanto emerso, lo avrebbe riportato in Israele con un volo privato.

Guendalina Tavassi, foto social con l’occhio nero. La figlia la condivide, poi scompare da Instagram

Un mistero circonda Guendalina Tavassi. L’ex gieffina Guendalina Tavassi ha pubblicato su Instagram nelle stories una foto che la vede con un occhio nero: il misterioso scatto è stato condiviso anche dalla figlia Gaia e poi fatta sparire dal social.

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Guendalina Tavassi ha spaventato i suoi follower. Guendalina Tavassi, ex gieffina ed ex naufraga dell’Isola dei Famosi, ha pubblicato nottetempo un suo scatto che la vede con un occhio nero, in lacrime, seguito dalla scritta: “fortunatamente sono ancora qua”. La foto è stata poi condivisa anche dalla figlia di Guendalina, Gaia Nicolini, che ha aggiunto alla frase della madre “A ridurre mia madre così, che schifo. Vergogna sono senza parole”.

Cosa sia successo è ancora un giallo, reso ancora più fitto dal fatto che mamma e figlia hanno poi cancellato la condivisione. Forse seguiranno spiegazioni, ma c’è da considerare che proprio ultimamente Guendalina Tavassi aveva raccontato sul social che alcuni “vandali” avevano danneggiato la sua auto…

Alanis Morissette, rivelazione choc: stuprata più volte. «Perché ho aspettato 30 anni? Ma vaffanc**o»

«Mi ci sono voluti anni di terapia anche solo per ammettere che c’era stato qualche tipo di vittimizzazione da parte mia»: stupisce tutti la cantante Alanis Morissette, oggi 47enne, rivelando di essere stata stuprata da più uomini quando era ancora un’adolescente. La cantante canadese ha parlato per la prima volta all’interno del documentario HBO ‘Jagged’, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2021.

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«Dicevo sempre che ero consenziente, – dice commossa la Morrisette – ma poi mi veniva ricordato, ‘Ehi, avevi 15 anni, non sei consenziente a 15 anni’. Ora penso, ‘Oh sì, sono tutti pedofili. E’ uno stupro di minore».

Morissette, che ha taciuto l’identità dei suoi aguzzini, ha ammesso di averne parlato all’epoca con alcune persone, ma di non essere mai stata creduta o realmente ascoltata. Il suo grido d’aiuto cadde nel vuoto. «Molte persone dicono ‘perché quella donna ha aspettato 30 anni?’ Io dico vaffanc*lo», ha sentenziato Alanis. «Non hanno aspettato 30 anni. Nessuno le ascoltava oppure la loro vita era minacciata o era minacciata la loro famiglia. Tutta la cosa del ‘perché le donne aspettano?’ Le donne non aspettano. La nostra cultura non ascolta».

Femminicidio, ammazza la compagna a coltellate durante una lite a Cosenza: Silvia Lattari e Giuseppe Servidio avevano due figli

Ancora una donna uccisa a coltellate, il secondo femminicidio di oggi, il 47mo dall’inizio dell’anno: una strage che non si riesce a fermare. Si chiamava Sonia Lattari, 43 anni ed è stata ammazzata durante una lite dal convivente Giuseppe Servidio, 52 anni, meccanico nella loro abitazione a Fagnano Castello, Cosenza.

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Due i figli della coppia. L’uomo è stato fermato dai carabinieri mentre vagava attorno a casa in stato confusionale. E’ nato in Corsica e per questo era soprannimato il Corsicano.

Giuseppe Servidio é stato bloccato dai carabinieri nei pressi dell’abitazione in cui é avvenuto l’uxoricidio. Secondo quanto é emerso dalle prime indagini, i rapporti tra Sonia Lattari ed il marito erano tesi da tempo per motivi che sono in corso d’accertamento.

La coppia, secondo quanto si é appreso, aveva due figli che non erano in casa nel momento in cui tra Giuseppe Servidio e la moglie é scoppiata la lite culminata con l’uccisione della donna.

È stata uccisa con diverse coltellate all’addome nella casa dove viveva con il marito a Fagnano Castello, in provincia di Cosenza. Sonia Lattari, 43 anni e madre di due figli, sarebbe stata aggredita al culmine di una accesa discussione. Il marito 52enne è stato portato dai carabinieri in caserma per essere ascoltato. È stato proprio lui a chiamare il 112. Sul posto i militari della compagnia di San Marco Argentano, il magistrato di turno e il medico legale.